
La terra lo accoglie nel suo seno e lì il semino riposa.
Gradualmente, nel silenzio, prende coscienza di sè.
Questa coscienza si espande finchè il seme non riesce più ad
accettare quella condizione di stasi e cerca un sistema per uscirne.
Si rende conto che la terra lo avvolge, lo protegge, lo nutre e si fa
strada in lui il desiderio sempre più forte di ricambiarla in qualche
modo. Che può fare? E’ solo un semino e niente di più!
Ma il desiderio di dare alla terra è sempre maggiore.
Alla fine diventa incontenibile e il seme si spacca,
prova dolore ma dal punto dolente nasce una piccola
radice con la quale il seme può toccare la terra.
Ora percepisce che attraverso la radice per avere la quale ha sofferto, può avere maggior nutrimento dalla terra e sente le sue cure ed il suo amore.
Ora il seme cresce sempre più in fretta e cresce in lui l’amore verso la terra.
Il suo amore aumenta fino a fargli desiderare di riversarlo al di fuori di sè
in uno spazio sempre più ampio. Continua ad amare la terra ma non è
più sufficiente.
Cerca uno sbocco, mette la prima piantina fuori e vede il cielo.
Il processo di espansione sotto l’impulso dell’amore continua
e il piccolo seme diviene un enorme albero che protende sempre più i
rami per amare il cielo e e si allarga per diffondere in un raggio più
grande i suoi semi da donare alla terra, continuando il ciclo della vita.
Il seme ora è grande, è forte, ha sperimentato giorno dopo giorno
che l’amore porta alla vita e che la vita porta all’amore .